SPINA CALCANEARE

È presente in soggetti sportivi e in soggetti sedentari (generalmente di età superiore a 40 anni, in sovrappeso, portatori di piede cavo). Si riconosce facilmente perché basta una pressopalpazione al centro del tallone per avere un dolore molto vivo, pungente. In genere le radiografie confermano la diagnosi mostrando uno sperone lungo alcuni millimetri che parte dal centro del tallone con la punta orientata in avanti verso le dita.

La spina calcaneare si forma per le trazioni del tendine d’Achille o della fascia plantare sul periostio del calcagno, poiché questi movimenti favoriscono la formazione di nuovo tessuto osseo per la riparazione di microlesioni. Secondo alcuni autori anche problemi nel metabolismo dell’acido urico possono favorire il formarsi della spina.

Non sempre la spina calcaneare provoca problemi; infatti il 20% dei portatori di spina calcaneare convive asintomaticamente con essa. Nel caso dello sportivo tale convivenza asintomatica è più difficile perché la spina fa aumentare le probabilità che si infiammi la fascia plantare che si inserisce sul tallone.

Il riposo sportivo è vivamente consigliato trattandosi di patologia strettamente legata al movimento della struttura interessata; se nei sedentari sono possibili terapie conservative (antinfiammatori, tecarterapia, plantari per ridurre la tensione della fascia e il peso sul punto critico, crioterapia, infiltrazioni cortisoniche locali), nello sportivo e nel runner in particolare non si può che consigliare l’eliminazione meccanica della spina, pena una netta riduzione del carico allenante. Le tecniche vanno dalle onde d’urto alla chirurgia secondo tecniche più o meno invasive.