IL PIEDE PIATTO

Alla nascita tutti i bambini hanno i piedi piatti, poiché il calcagno (retro-piede) è normalmente strutturato in valgismo. Entro i 7-10 anni di età, la modificazione spontanea del retropiede darà origine ad una “cavizzazione” del piede, con i tre archi plantari ben delineati. In alcuni casi accade che il piede piatto si conservi anche da grandi; in tal caso visivamente si può osservare l’abbassamento verso l’interno dell’arco plantare mediale.

Quando il piattismo del piede è molto marcato, anche l’articolazione del ginocchio si adatta a questa condizione, strutturandosi in valgismo (volgarmente ginocchia a “x”). E’ comunque necessario distinguere due tipi di piede piatto: uno strutturato, l’altro adattativo. Il piede piatto strutturato (non passibile di alcuna modifica-zione) risulta percentualmente poco diffuso rispetto a quello adattativo; infatti, è quasi sempre il piede a fare le “spese” per un problema posturale di origine discendente, piuttosto che essere lui stesso a causare problemi posturali di carattere ascendente. Qualora il piede risulti piatto adattativo, ovvero legato a feno-meni delle catene muscolari che impongono il loro effetto proveniente dall’alto del corpo (effetto discendente), quasi sempre può venir corretto con sedute posturali. appropriate. A livello funzionale il piede piatto è meno prestante rispetto al piede cavo, poiché riesce meno ad ammortizzare il peso del corpo e gli impatti del piede al suolo.

SINTOMI

Normalmente il piede piatto non è accompagnato da sintomatologie particolari. Qualche volta è possibile che i piedi risultino doloranti, a causa di una non corretta distribuzione del peso a livello plantare.

POSSIBILI CAUSE

Il piede piatto strutturato è di origine congenita, quello adattativo invece trova le sue cause in problemi posturali che vengono dall’alto: occhi, denti, colonna vertebrale, bacino, anche, ginocchia, intrarotazione degli arti inferiori, etc… Questo perché i piedi, essendo intermediari tra il suolo e le strutture superiori del corpo, possono “compensare” adattandosi alla situazione esistente. Altri fattori che possono determinare il piattismo del piede sono i traumi, raramente l’obesità nell’adulto, patologie neurologiche come la spina bifida e prolungati periodi di inattività degli arti inferiori.

POSSIBILI CONSEGUENZE

Il piede piatto non deve mai essere considerato come un evento morboso localizzato, ma deve essere sempre inserito in una sindrome posturale più complessa. Particolare attenzione deve essere sempre posta alle ripercussioni sovrasegmentarie, al tipo cioè di postura associata a tale affezione. L’iperpronazione del piede piatto determina infatti la rotazione interna degli arti inferiori, con tendenza al valgismo delle ginocchia, cui segue l’inclinazione in avanti del bacino (antiversione), che a sua volta determina l’aumento di lordosi lombare, caratterizzando in tal modo la postura di tali pazienti.

TERMINI CONNESSI ALLA PATOLOGIA

Piede piatto, piede pronato, pronazione del piede, retropiede valgo, valgismo del retropiede, piede in eversione, piedi a “papera”.